In giungo aumentano, contemporaneamente alle soddisfazioni dell’ortolano, le esigenze delle piante, per lo più a causa del rialzo delle temperature.
Il crescente caldo stimola la produzione degli ortaggi originari di Paesi caldi, come i pomodori, ma contemporaneamente arresta lo sviluppo degli ortaggi da foglia delle nostre latitudini, come cicoria e lattuga. L’unica azione per non vedere ridotta la produzione è la pratica della pacciamatura, che riduce in buona misura l’evaporazione dell’acqua, accompagnata da costanti irrigazioni serali.
Passiamo all’argomento principale dell’articolo di oggi: le semine da eseguire nel mese di giugno.
Verso la metà del mese di giugno è tempo di seminare direttamente nell’orto: barbabietole e ravanelli, da raccogliere dopo un paio di mesi; broccoli, da raccogliere verso la fine dell’estate; e carote della varietà “brelicum” per l’inverno, in quanto si conservano a lungo.
Darà le soddisfazioni che meritate il cavolo nero toscano, che rimarrà produttivo sino a primavera, poiché le foglie si raccolgono ad una ad una partendo dal basso, mentre all’apice continuerà a crescere.
Nel semenzaio invece è tempo di seminare cavolo cappuccio e cavolo rapa che, dopo qualche settimana, potranno essere trapiantate nelle parcelle.
Per seminare i cavolfiori potete utilizzare le fitocelle: con un foraterra praticate un incavo nel terriccio e posizionate 2 semi, ricopriteli appena e innaffiate con uno spruzzatore. Se dovessero germinare entrambi, tagliate una delle due plantule non appena hanno emesso la terza foglia.
Se invece vivete al nord o comunque in collina, lontani dalla costa, potete acquistare presso il vivaio qualche piantina e trapiantarla nell’orto. Gli ortaggi più adatti sono sicuramente: pomodori, melanzane, peperoni, peperoncini, zucchine, cetrioli, cavoli estivi, porri e sedani.
Poiché in queste zone l’arsura non è eccessiva, per queste piante non è ancora tardi, però entreranno comunque in produzione in estate avanzata quindi è meglio optare per varietà precoci, cioè con un ciclo vegetativo più breve.
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