Il livello di pH influenza direttamente la capacità delle piante di assorbire gli elementi nutritivi necessari.
Questo condiziona molto la possibilità delle piante di “abitare” un determinato terreno. Dai un’occhiata a questa tabella per farti un’idea :

NB: Le parti in verde sono quelle ritenute accettabili per quella determinata pianta
Ma come si fa a conoscere il livello di pH del proprio terreno? È molto semplice. Hai bisogno di un campione di terra, di una cartina tornasole (le trovate in farmacia, nei negozi di giardinaggio), di acqua distillata e di un contenitore ermetico.
Il procedimento è molto semplice: mescolate all’interno del contenitore ermetico acqua e terra in un rapporto peso/volume 2:5 (ogni 100 g di terreno servono 250 ml di acqua distillata). Agitate per bene e quando la terra si sarà sedimentata sul fondo immergete finalmente le cartine tornasole. Lasciate agire per il tempo indicato sulla confezione di riferimento e attendete. Una volta che la cartina assume il colore definitivo confrontatelo con una scala di pH di riferimento.
Una volta misurato il livello di pH del vostro terreno potete decidere se operare in procedure di acidificazione o alcalinazione a seconda delle vostre esigenze di coltura.
Terreni acidi:
Per rendere il vostro terreno più acido potete ricorrere a metodi naturali oppure a processi chimici quali solfato d’alluminio, zolfo, fosfati e solfati. Vi consigliamo di operare in modo naturale, perché come già saprete, la pianta distribuisce i nutrimenti non in zone specifiche, ma anche nei propri frutti. Tra i metodi naturali vi segnaliamo ad esempio l’utilizzo l’infuso di caffè e i fondi di caffè, la somministrazione di letame e materia organica, o ancora lo sfruttamento di succhi acidi come quello d’arancia, limone o pomodoro.
Terreni alcalini:
Se stai coltivando in pieno campo, dovrai aumentare il pH del tuo terreno. La correzione di questo tipo di terreno è più difficile e richiede più tempo perché dovrai intervenire sul tuo terreno più spesso. I fenomeni naturali come l’acqua piovana, ad esempio, favoriscono l’acidificazione del terreno. I lavori che dovrai svolgere per rendere il tuo terreno più alcalino saranno l’aggiunta di elementi come la cenere di legna o il carbonato di calcio in dosi diverse rispetto al tipo di terreno.
Ricorda di applicare queste fonti 2 o 3 mesi prima di piantare (di solito in autunno o in inverno), in questo modo c’è abbastanza tempo perché il pH possa cambiare. Infine, innaffia regolarmente per attivare la fonte di ossido di calcio per ridurre l’acidità.
Se ti è piaciuto questo articolo potrebbero interessarti i rapporti virtuosi che si instaurano alcune determinate piante!
One comment on “Il pH del terreno non è da sottovalutare”
Pingback:
I frutti (estivi) del vostro lavoro - blog: giardinaggio - TreA