Il Nashi (Pyrus pyrifolia) (o pero giapponese) è un albero da frutto della famiglia delle Rosacee.
E’ conosciuto anche come pera-mela o pera asiatica , ma ha una polpa croccante e succosa, spesso granulosa, che come consistenza può ricordare più la mela che la pera.
È una pianta originaria della Cina centrale (dove viene chiamato “li”; il termine “nashi” è invece giapponese e significa “pera”) diffusasi inizialmente nel continente asiatico e successivamente in quello occidentale.
Possiamo definire il nashi come un frutto dolce e fresco, ideale per mitigare la calura estiva. La sua polpa è succosa e ricca di sali minerali, e per questo è adatta per creare insalate e macedonie originali. Se volete rinfrescarvi avete quindi scelto il frutto giusto!
La coltivazione
Il nashi è un albero abbastanza adattabile e con poche pretese. È molto resistente alle intemperie, in particolare al freddo dei mesi invernali. Infatti ha bisogno di soddisfare la sua necessità di freddo con l’esposizione a temperature inferiori ai 7° C. Soffre invece le brinate tardive che possono provocare danni se queste avvengono durante la fioritura, che ha luogo ad aprile. Soffre anche la siccità prolungata e richiede spesso annaffiature quando il suolo comincia a diventare asciutto. In generale, richiede terreni fertili, non eccessivamente argillosi o calcarei. Il pH del terreno, infatti, non deve essere eccessivamente acido.
Per una corretta coltivazione del pero giapponese vanno rispettate tre fasi:
- Innesto
Il nashi va innestato su semenzali di Pyrus communis o Pyrus pyrifolia. L’innesto si ottiene unendo una parte connessa con le radici ad una invece staccata e indipendente. Grazie a questa tecnica si può realizzare un individuo nuovo con precise specifiche: una pianta ad alto standard qualitativo per quanto riguarda robustezza e produzione, o che unisce le caratteristiche migliori di due esemplari.
- Impollinazione
L’albero di nashi inizia a fiorire già dal primo anno di età, con una produzione abbastanza generosa. Per agevolare una corretta produzione, però, necessita di una sufficiente impollinazione. Necessitate di avere nelle vicinanze una varietà di polline diverso dal suo, ma che allo stesso tempo sia compatibile. Serve quindi una buona popolazione di impollinatori e piante da fiori che attirino impollinatori diversi, ma compatibili.
- Diradazione dei frutti
Di solito la diramazione è importante per incrementare la crescita, ma in questo caso serve a impedire un’eccessiva formazione di gemme nell’anno seguente. Le piante di nashi sono solitamente molto generose, per questo è spesso necessario intervenire con un adeguato diradamento dei frutti, prima che il frutto si sia formato, per non appesantire troppo l’albero. Tagliate quindi le gemme in eccesso in modo tale da non avere più di un frutto ogni 20-30 cm di ramo.
Il pero giapponese, tra l’altro è sensibile ad alcuni parassiti. Durante la diramazione fate quindi attenzione che non siano presenti parassiti come la “carpocapsa” e il “ragno rosso”, per i quali è necessario un disseccamento batterico.
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