Se volete donare al vostro giardino un tocco di abbellimento, inserirvi delle piante acquatiche,come le ninfee, è la scelta giusta.
Inserire vegetazione in un laghetto non è soltanto una questione estetica, ma soprattutto funzionale. Le foglie delle piante acquatiche aiutano a prevenire la formazione di alghe. Inoltre, cosa più importante, ossigenano l’acqua e aiutano a creare un vero e proprio ecosistema equilibrato.
Come si può intendere dal nome, queste piante hanno un fabbisogno idrico massimo. Le radici vanno quindi sempre immerse in acqua. Mentre non è così per le altre parti. Si possono trovare due tipologie di piante acquatiche: le idrofite e le elofite. Le prime possono essere completamente sommerse oppure galleggianti. La seconda tipologia vive invece dove l’acqua è più bassa, con il fusto e le foglie sempre fuori dall’acqua.
Se non avete un laghetto artificiale e vi state chiedendo se è possibile comunque coltivare queste piante la risposta è sì. Potete coltivarle anche in un grande acquario, o anche in un recipiente in legno. Vediamo come.
Coltivazione in acquario
Per la coltivazione in acquario di grandi dimensioni lo strato di terriccio deve essere almeno di 30 cm. Se possedete un acquario più piccolo, giocate di proporzioni! Ricordate però che il terriccio deve essere composto di una miscela di torba, sabbia e fertilizzante naturale in rapporto 1/3 + 1/3 + 1/3. Aggiungete qualche centimetro di sabbia in modo tale da non fare disperdere il terriccio quando verserete l’acqua.
Dopo aver piantato i semi o aver messo a dimore la vostra pianta, versate l’acqua fino a raggiungere un livello ottimale. Non versatela di getto, ma gradualmente, in modo tale da dare alla pianta il tempo di abituarsi alla temperatura dell’acqua.
Coltivazione in recipiente di legno
La scelta di questo recipiente non è casuale. Il legno è un materiale impermeabile e non ossida.
La procedura per la coltivazione in recipiente di legno è identica a quella precedente. L’unica accortezza che dovete avere è quella di mettere tale recipiente in un luogo illuminato ma non con sole diretto. I raggi possono causare scompensi alla pianta, soprattutto in fase di crescita. Settimanalmente, esegui un cambio del 50% d’acqua. In estate dovrai invece reintegrare più spesso l’acqua, per via dell’evaporazione.
Se possedete un laghetto – le ninfee
Le piante idrofite più amate e conosciute sono sicuramente le ninfee. Ecco di seguito la procedura per la loro messa a dimora.
L’elemento centrale di questa procedura è il rizoma della ninfea. Non preoccupatevi se inizialmente non sono presenti radici perché il rizoma è un organo di riserva ricco di sali minerali che aiuterà la pianta a produrle.
Utilizziamo un cestello forato e della comune terra di campo (argillosa). Se fosse estremamente argillosa mischiatela con un po’ di terriccio per piante. Riempite il cestello, praticate un foro all’interno del cestello, e mettete il rizoma tagliato contro la parete in modo che l’apice venga a trovarsi al centro.
Il rizoma è un organo sotterraneo quindi va completamente sotterrato. L’apice vegetativo non è sotterraneo, quindi non va sotterrato.
Dopo aver riempito il cestello e aver sotterrato il rizoma, coprite gli ultimi 2 cm con ghiaietto o sabbia. Questa operazione serve a formare un tappo per tenere la terra ferma.
Infine concimate la pianta. Utilizzate concimi a lenta cessione (un concime perfetto deve rilasciare i propri nutrimenti per almeno 6 mesi), per evitare di inquinare l’acqua e fare crescere troppe alghe. Il concime si mette una sola volta al momento dell’impianto, perché le radici che successivamente usciranno dal cestello usufruiranno dei sali minerali contenuti nel limo che si è formato nel laghetto.
Dopodiché caliamo il vaso nel laghetto, alla massima profondità del laghetto possiedi. Non importa quanto è profondo il laghetto. Ci penserà la ninfea a produrre un picciolo abbastanza lungo per arrivare a galla.
Il gioco è fatto! Non ti resta adesso che attendere la fioritura della tua splendida ninfea!
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